Alimentazione ed Emicrania
Ciao a tutti, l’argomento di cui vorrei parlare oggi è l’emicrania.
Definiamo innanzitutto che cos’è l’emicrania: si tratta di un dolore neurovascolare ricorrente che perdura per 4 – 72 ore, la cui intensità varia da moderata a grave ed è caratterizzata da attacchi dolorosi associati a fotofobia, fonofobia, nausea e vomito.
L’emicrania si annovera tra quelle che vengono definite le cefalee primarie (di cui fanno parte anche la cefalea muscolo-tensiva e la cefalea a grappolo), ovvero che non sono scatenate da una patologia, come quelle secondarie. Si distinguono due tipi di emicrania: senz’aura e con aura, cioè un deficit transitorio, reversibile, di tipo visivo, somato-sensoriale o motorio che solitamente si verifica un’ora prima dell’attacco, e talvolta è concomitante.
L’eziologia dell’emicrania è ancora oggi sconosciuta, tuttavia molti sono i fattori scatenanti, tra cui quelli di natura emozionale, psicologica, fisica, ambientale (contaminazione microbica, radiazioni elettromagnetiche, rumori, luce, aria condizionata…addirittura l’ambiente di lavoro, come dimostrato da uno studio Neo Zelandese1), disturbi legati al sonno e apnee notturne; nonché alcuni tipi di alimenti.
Questi ultimi sono responsabili del 20% delle emicranie, e solitamente, le crisi vengono scatenate sia dalla disidratazione, sia dalle variazioni della glicemia (ipo – ipergliemia), sia da alcune componenti presenti nell’alimento, ad es. la tiraminacontenuta nei formaggi stagionati; i nitrati, presenti nelle carni processate e affumicate; il glutammato monosodico presente ad es. nel dado da cucina; la feniletilammina, contenuta nel cioccolato; la caffeina, presente nel caffè, tè e coca cola; l’aspartame e l’istamina, quest’ultima presente nelle bevande alcoliche come vino e birra. In questi casi, l’approccio utile consiste nel consumare pasti piccoli e frequenti e riuscire a scoprire quale alimento scatena la crisi e successivamente eliminarlo, per evitare di trovarsi nella situazione di abolire interi gruppi di alimenti, portando a degli squilibri dietetici. Poiché l’emicrania ha eziologia multifattoriale, non è possibile risolvere il problema solo con l’alimentazione, ma sono necessarie diverse strategie per aiutare il paziente sia nel trattamento che nella prevenzione:
- In primis, rivolgersi a un medico esperto prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco e affidarsi al “fai da te”, e qui riporto un link che può essere utile per trovare medici che si occupano di questa patologia;
- Supplementazione:
- Magnesio: gioca un ruolo essenziale nella produzione di energia, nella comunicazione cellulare, nel rilassamento muscolare e nella produzione e regolazione di serotonina e altri neurotrasmettitori. Un deficit di magnesio può essere responsabile del rilascio di mediatori chimici del dolore come la sostanza P. Questo minerale è presente in numerosi alimenti quali le noci, la carne rossa, legumi (soprattutto la soia), verdure a foglia verde, cereali integrali e frutti di mare; ma molti di questi alimenti possono scatenare le crisi emicraniche, in questi casi è adatta una supplementazione di magnesio citrato (attenzione alle altre forme di magnesio, che invece possono scatenare episodi diarroici perché non viene assorbito!)
- Approccio fitoterapico:
- Partenio: chiamato anche “grande camomilla”, determina una riduzione delle prostaglandine responsabili dell’infiammazione e del dolore. Mentre alcune persone si mostrano altamente sensibili, altre non beneficiano di alcun effetto curativo. L’uso prolungato del Partenio, sembra non avere apparenti effetti collaterali e gli Studi hanno mostrato l’assenza di rischi seri per la salute. Solitamente, lo si trova sotto forma di capsule o compresse e nel trattamento preventivo, può essere associato a
- Ginkgo biloba, Iperico e Petasides per migliorare il quadro clinico del paziente.
- Per uso esterno: Olio essenziale di menta da sfregare nella zona fronto-temporale
- Metodi alternativi:
- Agopuntura e Biofeedback: quest’ ultimo consiste nel monitorare, attraverso l’uso di macchinari, le funzioni e i parametri vitali di ciascuno di noi – cuore, pressione, tensione muscolare, respirazione e funzionalità cerebrale – per migliorarli e ottenere prestazioni ottimali. Tramite un operatore specializzato vengono insegnate delle tecniche per migliorare e correggere i comportamenti sbagliati.
Un approccio olistico multidisciplinare che possa adattare un programma di trattamento efficace e sicuro, sembra essere necessario per molti pazienti.
Spero di essere stata abbastanza chiara e per qualsiasi chiarimento, scrivetemi!
Fonti:
- http://www.racgp.org.au/afp/200508/5994
- http://www.racgp.org.au/afp/200508/6000
- http://www.altmedrev.com/publications/4/2/86.pdf
- http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/pcrm/pcrm_emicrania.html
- Erbe istruzioni per l’uso – Fabio Firenzuoli
1 Phipps RA. A comparison of two studies reporting the prevalence of the sick building syndrome in New Zealand and England. NZ Med J 1999;112:228–30